Sinistra e dintorni

AvatarUn Blog di discussione politica in cui si esprimono idee sentimenti e riflessioni sulla sinistra italiana in questa fase molto fluida. Un modo per dire quello che si pensa sui fatti quotidiani e sul futuro dell'Italia. Vista da sinistra.

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Sarò prevenuto non avendo aderito a quel progetto politico, ma dalla Convention di sabato scorso del PD ho avuto una sensazione per niente nuova, anzì un dejà vu. Ho pensato e ripensato per immagini a dove potevo già avere visto tutto ciò. Prima immagine, lo sventolio di cartelli con lo slogan Si può fare. Ecco che gli USA entrano prepotentemente nell’immaginario del PD. Stessi cartelli, stesso slogan (tradotto) di Barack Obama. Pensavo fosse l’Assemblea Costituente ma in realtà ha parlato il capo ed i sottocapi, non risultano interventi di “sconosciuti”. Approvazione per acclamazione degli atti fondanti e poco discussi dello Statuto e della Carta dei valori. Sarà che siamo in campagna elettorale ma la sensazione è stata molto sgradevole.
Immagine due. Il programma., il mitico canovaccio di proposte e di progetti per l’Italia. Molte parole d’ordine che francamente sembravano più berlusconiane che di sinistra. Crescita, ricchezza, sicurezza. Sovrapponibili.
Quello che non c’era nel dodecalogo. Nulla sul conflitto d’interessi (e chi pensa alle larghe intese post voto avrà avuto conferma), nulla sui diritti civili, nulla sulla laicità. Ahi ahi ahi.
Candidature. Un colpo al cerchio ed uno alla botte. L’operaio, e l’imprenditore. Per carità Colaninno sarà bravissimo, competentissimo, modernissimo. Il sospetto che sia li per il cognome però resta, ed il ricordo al fatto che è il figlio di uno degli scalatori della Telecom è troppo sospetto. Altre voci, altri figli. Benetton, Rosella Sensi, Mondadori. Mi viene da piangere.
Troveranno posto giovani ed anziani, casalinghe e manager, preti ed atei. Insomma la summa del veltronismo.
Da qui comunque si possono già tracciare dei giudizi. Il PD non è un partito di sx, è equidistante fra capitale e lavoro, scimmiotta Berlusconi nel ricorso ai sondaggi come filo conduttore dell’azione politica, ed il governo diventa un fine e non un mezzo.
Spero tanto che la sinistra arcobaleno proponga una seria piattaforma di cambiamento altrimenti non mi viene voglia di partecipare al referendum fra Berlusconi e Veltroni. Troppo simili troppo uguali

Una brutta giornata

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