Sinistra e dintorni

AvatarUn Blog di discussione politica in cui si esprimono idee sentimenti e riflessioni sulla sinistra italiana in questa fase molto fluida. Un modo per dire quello che si pensa sui fatti quotidiani e sul futuro dell'Italia. Vista da sinistra.

60 ANNI DI AUGURI



Proprio oggi, sessanta anni fa veniva apposta la firma sulla Costituzione Italiana. Nella foto il Presidente della repubblica Enrico De Nicola ed Il Presidente dell'Assemblea Costituente, il comunista Umberto Terracini.

Questo Post vuole essere un augurio ad un testo ancora molto vivo ed attuale nella parte dei prinicipi, avanzato su quello dei diritti e risultato di una capacità di lavoro assieme che oggi manca.

Tanti auguri Costituzione.

Mi vergogno di essere italiano

SENZA PAROLE.

http://espresso.repubblica.it/multimedia/1471644?flv=true

ORGOGLIOSO DI ESSERE ITALIANO



Finalmente!!! Ieri sera l'Assemblea Generale dell'ONU ha approvato a larga maggioranza la moratoria sulla pena di morte che ha visto capofila il nostro paese.

Una vittoria di civiltà che ci rende onore.

Per una volta, e ne avevamo assolutamente bisogno, sono orgoglioso di essere italiano.

Una grazie di cuore al Presidente del Consiglio, al Ministro degli esteri ed al partito radicale che ha coronato una lunga e storica battaglia.

E' infatti sui diritti civili e le libertà che si gioca il futuro delle democrazie occidentali, in crisi di fronte a fenomeni epocali di integrazione e repressione. Se L'Italia e l'Europa prenderanno il bastone del comando su questi temi, il mondo non ne avrà che da guadagnare.

Buon Natale e buon 2008.

Un paese in riTIRata

Lo sciopero dei TIR di questi giorni che sta mettendo in ginocchio il paese "Just in Time" italiano, è solo l'ultimo di una serie di proteste corporative partite qualche anno fa dagli allevatori delle quote latte, passando per i tassisti per arrivare infine alle proteste di questi giorni.
Quello che fa impressione è che nell'ultimo periodo le proteste selvagge fatte da sigle sindacali ultracorporative hanno sortito i propri effetti a fronte invece delle proteste "tradizionali" dei sindacati confederali.

E' l'effetto a lungo termine dell'accordo del 1993 fra i sindacati ed il governo Ciampi sulla concertazione.
Da lì sono nati i COBAS; da lì è arrivata l'onda lunga che col senso di responsabilità non si ottiene nulla nel paese della voce grossa, del paese dei prepotenti.
Chi urla di più vince, che rispetta le regole perde.
Di quell'accordo, infatti, mentre si ricorda e si riconosce il grande ruolo di CGIL CISL e UIL per il risanamento del paese, non si ricorda lo stesso senso di responsabilità dei rappresentanti degli imprenditori, Confidustria in testa che infatti è mancato.
Quando si è trattato di fare il proprio dovere hanno detto che non era possibile, ecc , la storia la conoscete..

Per questo si arriva a ciò. si arriva a proteste esasperate che puntano solo alla rivendicazione egoistica delle proprie richieste senza guardare oltre, senza guardare all'interesse generale.
D'altronde nel paese del lavoro dimenticato, degli stipendi più bassi d'Europa, dell'evasione più alta e della delegittimazione di tutti quelli che si chiamano corpi intermedi, queste sono le tristi conseguenze.
La poltiglia sociale avanza e rischia di sommergerci tutti.

Per i responsabili ci sono i nomi ed i cognomi. La lista è lunga ed è chiara a tutti

Dopo la pioggia l'arcobaleno



Da ieri sera sono più ottimista. Le conclusioni degli Stati Generali della Sinistra vanno nella direzione giusta. Non era scontato. Le premesse di un arroccamento sulle proprie convinzioni, l'istinto di autoconservazione potevano prevalere. Invece abbiamo assistito ad una platea e a degli interventi che ci dicono una sola cosa.

E' la volta buona, è l'ultima possibilità.

La posta in gioco è quella della sopravvivenza politica ma soprattutto culturale della sinistra in Italia. Di una sinistra che abbia come orizzonte il cambiamento di questa società diseguale ed ingiusta, che attraverso il Governo del paese voglia affermare i propri valori e la propria soggettività. Il governo come mezzo e non come fine. Dopo che il PD si sta dimostrando per quello che avevo pensato, un partito non partito, del leader, senza un chiaro riferimento culturale, riprendere in mano i destini della sinistra italiana, tocca a noi.

Il compito naturalmente non è né facile né scontato. Ostacoli ce ne saranno, però la posta in gioco stavolta è troppo alta per poter gestire le cose, per fare piccolo cabotaggio.

Forza dunque, ora l'onere della prova tocca a noi.